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Allarme Coldiretti in Puglia: troppo fotovoltaico sul suolo agricolo

Lecce (lunedì 6 ottobre 2025) –– Sembra proprio che la Puglia debba compiere una scelta: sviluppo di energie alternative con i pannelli fotovoltaici o sviluppo agricolo.

di Nicola De Dominicis

L’ardua scelta nasce dai dati diffusi da Coldiretti Puglia, sulla base delle analisi ISPRA: la regione guida la classifica nazionale per consumo di suolo legato agli impianti fotovoltaici a terra. Ben 6.130 ettari sono stati occupati da pannelli solari, il 34% del totale italiano, sottraendo spazi vitali all’agricoltura e, di conseguenza, opportunità di lavoro soprattutto per le nuove generazioni. A ciò si aggiunge un quadro complessivo in cui negli ultimi cinquant’anni è scomparso quasi un terzo dei terreni agricoli a causa di abbandono e cementificazione, un processo che rende le superfici impermeabili e più vulnerabili agli effetti dei cambiamenti climatici. Dunque, sempre meno verde per l’agricoltura e sempre più cemento per un paese dove tutto si urbanizza tanto nella vita quanto nel lavoro.

Inoltre, secondo Coldiretti, la Puglia conta ormai 160mila ettari di suolo consumato, distribuiti tra le diverse province: dai 39.739 di Lecce ai 37.275 di Bari, fino ai 28.149 di Foggia e ai 23.747 di Taranto. Numeri che rivelano la portata di un fenomeno che mette a rischio il patrimonio agricolo regionale e la sua fertilità. Non si tratta solo di un problema ambientale, ma anche sociale ed economico: proteggere la terra significa salvaguardare reddito, lavoro e cultura rurale.

La crisi climatica amplifica ulteriormente questa fragilità. Ogni anno la regione paga un prezzo altissimo a eventi estremi come siccità, grandinate, gelate, tornado e nubifragi, con pesanti perdite di raccolti e conseguenze per le 11.692 imprese agricole pugliesi. Il rischio di dissesto idrogeologico, infatti, riguarda 230 comuni su 257, con una pericolosità idraulica e geomorfologica che coinvolge quasi la totalità dei territori: il 100% dei comuni della BAT, il 95% di Brindisi e Foggia, il 90% della provincia di Bari e l’81% del Leccese. Ad oggi sono 8.098 i cittadini esposti a frane e 119.034 quelli a rischio alluvioni.

Coldiretti sottolinea come l’energia rinnovabile non debba essere un’alternativa all’agricoltura, ma piuttosto un’integrazione intelligente. La soluzione passa da una multifunzionalità energetica limitata al 5% della superficie aziendale, gestita direttamente dagli agricoltori e collocata in aree marginali, senza sottrarre terreno fertile alla coltivazione.

Il nodo resta l’urgenza di approvare finalmente una legge nazionale sul consumo di suolo, ferma da anni, che potrebbe offrire strumenti concreti per la difesa del territorio. A questo si aggiunge la necessità di opere infrastrutturali per la gestione delle acque, dal potenziamento degli invasi alla creazione di bacini di raccolta piovana, così da trasformare l’emergenza climatica in un’occasione di resilienza e maggiore produttività.

Immagine libera di repertorio da Pixabay.com.

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Last modified: Ottobre 6, 2025
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