Scritto da 8:33 pm Lecce, Attualità, Top News

Ex Aspica, rifiuti e degrado a Lecce: dopo oltre 10 anni la bonifica è ancora incompleta

Lecce (venerdì, 13 giugno 2025) — Un sito industriale segnato da anni di degrado, rifiuti mai completamente rimossi e interrogativi ancora aperti sullo stato del terreno e della falda acquifera. È il caso dell’ex impianto Aspica in via Gran Bretagna, nella zona industriale di Lecce, al centro ieri di una nuova riunione della commissione consiliare Ambiente, presieduta da Fabiola De Giovanni.

di Valeria Russo

Intorno al capannone abbandonato, ancora oggi, permangono le tracce di rifiuti degradati dal tempo, alcuni addirittura sotterrati e poi colpiti da un incendio di vaste proporzioni nel 2015. Un’eredità ambientale pesante che, dopo oltre un decennio, non ha ancora trovato una soluzione definitiva.

Una bonifica mai completata

Secondo quanto riferito dal dirigente comunale Francesco Magnolo durante l’incontro a Palazzo Carafa, la vicenda ha origine nel momento in cui Aspica, terminato il contratto per la gestione dei rifiuti urbani con la città, ha lasciato sul posto una notevole quantità di scarti non pericolosi, abbandonando il sito per proseguire altrove la propria attività. Poco tempo dopo l’azienda è fallita, lasciando il capannone nelle mani di una società collegata, soggetta a potenziali rivalse da parte delle pubbliche amministrazioni.

Nel 2018, il Comune ha effettuato due sopralluoghi, accertando la presenza di rifiuti bruciati. È stata quindi emanata un’ordinanza di rimozione nei confronti della società in liquidazione, ma senza esito. L’amministrazione ha richiesto quindi alla Provincia di Lecce un intervento per accertare eventuali contaminazioni, ma l’Arpa ha dichiarato impossibili verifiche ambientali accurate senza prima la rimozione completa dei rifiuti.

Il finanziamento e le nuove scoperte

Nel 2019 è arrivata una svolta: la Regione Puglia ha stanziato fondi per la rimozione dei rifiuti abbandonati, e il Comune di Lecce ha ottenuto un finanziamento complessivo di circa 3 milioni di euro. La prima tranche, pari a 1,2 milioni, è già stata utilizzata per eliminare i rifiuti visibili in superficie. Ma una volta completato questo primo intervento, è emersa una realtà inattesa: sotto il livello superficiale giacevano ancora grandi quantità di rifiuti.

“Questa scoperta – ha spiegato Magnolo – impone una variazione al progetto iniziale per affrontare i nuovi costi di smaltimento non previsti. Solo dopo la completa rimozione dei materiali accumulati sarà possibile procedere con le analisi ambientali per accertare l’eventuale contaminazione della falda”.

Un futuro ancora incerto

Oggi, a distanza di oltre dieci anni, il sito ex Aspica rappresenta ancora una ferita aperta nel tessuto urbano e ambientale della città di Lecce. La giunta comunale è chiamata ora a deliberare sulla variante necessaria per concludere i lavori e chiarire finalmente l’effettiva entità dei danni ambientali. Solo dopo si potrà pensare a un intervento sul capannone stesso, ancora in stato di abbandono.

Un caso emblematico, che mostra come l’inerzia amministrativa e i vuoti normativi possano trasformare un’area produttiva in una potenziale emergenza ambientale, con ricadute ancora tutte da valutare.

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Last modified: Giugno 13, 2025
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