Lecce (giovedì, 29 maggio 2025) — Oltre 3.500 minori in Italia hanno perso la madre a causa di un femminicidio. Un numero drammatico e in crescita, che riguarda bambini e ragazzi spesso dimenticati, definiti “orfani speciali”.
di Valeria Russo
A lanciare l’allarme è Stefania Bartoccetti, presidente dell’Osservatorio nazionale indipendente sugli orfani di femminicidio, nel corso di un’audizione alla Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio. “Fino a poco tempo fa questi minori erano praticamente invisibili – ha dichiarato Bartoccetti –. Non esiste un registro ufficiale che li censisca, né un sistema strutturato di raccolta dati. Attraverso un lavoro giornalistico costante, siamo riusciti a risalire al numero di orfani, partendo dalle cronache relative alle donne uccise da partner o ex partner”. La presidente dell’Osservatorio ha posto l’accento sulla necessità di garantire un supporto psicologico strutturato e continuativo, per aiutare i minori a superare il trauma profondo della perdita della madre, spesso avvenuta per mano del padre. “Molti di questi bambini – ha spiegato – hanno vissuto per anni in un clima di violenza domestica, testimoni silenziosi di abusi, urla, minacce. Hanno bisogno non solo di sostegno psicologico, ma anche di sicurezza, stabilità, e di un percorso scolastico garantito nel tempo”. Accanto all’assistenza ai minori, Bartoccetti ha sottolineato l’importanza di sostenere anche le famiglie affidatarie, che sempre più spesso si rivolgono al centro per chiedere aiuto. “Abbiamo attivato protocolli d’intesa, almeno in Lombardia, con ordini professionali per la formazione mirata di psicologi, assistenti sociali e avvocati – ha aggiunto –. Un’iniziativa che intendiamo estendere ad altre regioni, per costruire una rete di competenze al servizio degli orfani”. Per Bartoccetti, è fondamentale che il sostegno a questi minori vada oltre l’emergenza, accompagnandoli con percorsi educativi, psicologici e legali nel lungo periodo. “Non possiamo permettere che questi bambini siano vittime due volte: della violenza e dell’indifferenza”, ha concluso.
Last modified: Maggio 29, 2025