Lecce (lunedì, 26 maggio 2025) — La giunta comunale di Lecce ha approvato uno schema di collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento per la redazione di uno studio di fattibilità tecnica relativo a due progetti strategici: la protezione del litorale di San Cataldo dall’erosione costiera e la valutazione per la realizzazione di un nuovo porto turistico.
di Valeria Russo
Gli interventi rientrano nel piano finanziato con i fondi dell’Accordo di coesione sottoscritto lo scorso novembre tra il Governo e la Regione Puglia. In particolare, il Comune potrà contare su 17 milioni di euro per la difesa della costa e altri 25 milioni per l’infrastruttura portuale, proposta più volte dalla sindaca Adriana Poli Bortone anche durante la campagna elettorale, in cui ha lanciato l’idea di un porto alimentato a idrogeno. Il 30 aprile scorso, il Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS) ha dato il via libera alla cantierabilità degli interventi, autorizzando l’avvio delle fasi operative. Il primo passo è però tecnico: definire con precisione lo stato attuale della costa e individuare le soluzioni più idonee. A occuparsi di questa fase sarà il team guidato dal professor Giuseppe Tomasicchio, docente di Ingegneria costiera e responsabile del laboratorio EUMER (European Maritime & Environmental Research), visitato dalla sindaca il 24 marzo scorso. Tomasicchio, in passato, aveva già collaborato con il Comune nella veste di consulente per le osservazioni al Piano delle coste redatto dalla precedente amministrazione. Secondo la relazione allegata alla delibera comunale, lo studio sull’erosione dovrà produrre una mappatura aggiornata dello stato del litorale, valutare l’impatto delle opere realizzate o abbandonate nella zona di San Cataldo, identificare le aree più vulnerabili e definire strategie di intervento compatibili con l’ambiente e tecnicamente sostenibili. Per quanto riguarda il progetto del porto turistico, l’università fornirà una valutazione comparativa delle ipotesi progettuali e delle possibili localizzazioni, insieme a un’analisi approfondita della compatibilità morfologica, ambientale e funzionale delle soluzioni. Resta infatti aperta la questione dell’attuale darsena: sebbene sia la sede naturale per un nuovo approdo, le problematiche legate alla scarsa profondità e all’accumulo stagionale di alghe sollevano dubbi sulla sua reale idoneità ad accogliere imbarcazioni di medie dimensioni. Il valore economico dell’accordo tra Comune e Università è di circa 195mila euro, divisi in due fasi (85mila euro per lo studio sulla costa e 110mila per quello sul porto), finanziati attraverso il Fondo Sviluppo e Coesione 2021-2027. La delibera precisa che non si tratta di un appalto, ma di una forma di cooperazione istituzionale, senza obblighi di risultato né sanzioni in caso di inadempienze. Le attività dovranno concludersi entro il 30 dicembre 2030, segnando così l’avvio di un percorso lungo, ma fondamentale per il futuro della costa leccese e dello sviluppo turistico del territorio.
Last modified: Maggio 26, 2025