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Lecce, riapre la Camera Iperbarica al “Vito Fazzi”: un ritorno strategico per la sanità salentina

Lecce (giovedì, 12 giugno 2025) — Dopo anni di attesa, il Centro di Medicina Iperbarica all’interno del Dea dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce torna operativo, restituendo al territorio un presidio terapeutico fondamentale per il trattamento di patologie acute e croniche.

di Valeria Russo

La riattivazione del servizio segna un passo significativo per il sistema sanitario locale, con l’obiettivo di garantire cure avanzate e tempestive in situazioni di emergenza e non solo.

Il servizio è parte integrante del Dipartimento di Anestesia e Rianimazione diretto dal dott. Giuseppe Pulito ed è frutto di una collaborazione multidisciplinare che ha coinvolto professionisti, tecnici e istituzioni. La gestione operativa sarà affidata al dott. Marcello Gorgoni, anestesista-rianimatore con competenze specifiche in medicina iperbarica. Il progetto è stato realizzato anche grazie al contributo accademico della professoressa Luciana Mascia, docente ordinaria di Anestesia e Rianimazione all’Università del Salento.

Una lunga storia che riprende vita

L’unità di medicina iperbarica del “Vito Fazzi” vanta radici storiche: la prima attivazione risale al 1974, grazie all’iniziativa del professor Gismondi, allora primario del reparto di Anestesia. Dopo esperienze formative in strutture d’avanguardia negli Stati Uniti, Gismondi fu tra i pionieri dell’ossigenoterapia iperbarica in Italia.

Oggi, la nuova camera iperbarica si presenta con tecnologie aggiornate e protocolli in linea con le più recenti direttive internazionali. Potrà offrire trattamenti sia in emergenza che in regime ambulatoriale, diventando un punto di riferimento non solo per il Salento, ma per l’intera provincia.

Terapie salvavita e applicazioni avanzate

La terapia iperbarica consiste nella somministrazione di ossigeno puro in un ambiente a pressione controllata, trattamento che trova indicazione per una vasta gamma di condizioni cliniche. In regime d’urgenza, il centro potrà intervenire in casi di intossicazione da monossido di carbonio, embolie gassose e sindromi da decompressione nei subacquei. In ambito specialistico, sarà utile per curare infezioni gravi dei tessuti, ischemie acute, complicanze post-operatorie e lesioni da radioterapia, oltre a patologie ortopediche complesse come necrosi ossee e osteomieliti croniche.

Le indicazioni cliniche seguono i protocolli di società scientifiche nazionali e internazionali, tra cui l’ECHM (European Committee for Hyperbaric Medicine), la SIAARTI, la SIMSI e la UHMS (Undersea and Hyperbaric Medical Society).

Un investimento per il futuro della sanità

“La riapertura della camera iperbarica è motivo di soddisfazione per l’intera comunità sanitaria – ha dichiarato il direttore generale della ASL di Lecce, Stefano Rossi –. Ritorniamo a offrire un’opportunità terapeutica decisiva, soprattutto in contesti critici dove può fare la differenza tra la vita e la morte. È un passo avanti verso una sanità più moderna, accessibile e al servizio delle reali esigenze del territorio”.

Il centro si integra con la rete delle specialità ospedaliere, in particolare con la Chirurgia Vascolare, consolidando un modello di presa in carico multidisciplinare per patologie complesse. Con questa riattivazione, Lecce riconquista un punto di eccellenza in ambito iperbarico, rafforzando l’offerta sanitaria e la capacità di risposta in situazioni cliniche ad alta complessità.

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Last modified: Giugno 12, 2025
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