Lecce (venerdì, 02 maggio 2025) — La libertà di stampa nel mondo è sempre più sotto attacco, e l’Italia ne paga il prezzo con un nuovo arretramento nella classifica annuale stilata da Reporters Sans Frontières (RSF). Nel 2025, il nostro Paese perde tre posizioni rispetto all’anno precedente, piazzandosi al 49° posto su 180, il peggior risultato in Europa occidentale.
di Valeria Russo
La libertà di stampa nel mondo è sempre più sotto attacco, e l’Italia ne paga il prezzo con un nuovo arretramento nella classifica annuale stilata da Reporters Sans Frontières (RSF). Nel 2025, il nostro Paese perde tre posizioni rispetto all’anno precedente, piazzandosi al 49° posto su 180, il peggior risultato in Europa occidentale. A guidare la classifica globale è ancora una volta la Norvegia, seguita da Estonia e Paesi Bassi, mentre nelle ultime posizioni si trovano paesi notoriamente repressivi come la Cina (178°), la Corea del Nord (179°) e l’Eritrea (180°). Secondo l’organizzazione, “la situazione globale della libertà di stampa è ai minimi storici”: più della metà della popolazione mondiale vive in paesi dove la situazione è considerata “molto grave”. Nel rapporto, RSF evidenzia come la libertà di stampa in Italia sia minacciata da diversi fattori. Tra questi, le pressioni e le intimidazioni da parte della criminalità organizzata, soprattutto nel Mezzogiorno, e gli attacchi di gruppi estremisti. Non mancano critiche al mondo politico, accusato di voler limitare l’informazione giudiziaria attraverso provvedimenti definiti “leggi bavaglio”, oltre al frequente ricorso a querele temerarie e azioni legali volte a scoraggiare l’inchiesta giornalistica su temi di interesse pubblico. Anche gli Stati Uniti segnano un preoccupante declino, scivolando dal 55° al 57° posto. RSF parla del “primo significativo e prolungato deterioramento della libertà di stampa nella storia moderna americana”, sottolineando come il possibile ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca stia aggravando ulteriormente il quadro. Nonostante le difficoltà, l’Europa resta la regione con il miglior livello di libertà d’informazione: sette Paesi europei sono gli unici al mondo a vantare una situazione valutata come “buona”. Tuttavia, anche qui, il crescente autoritarismo, l’instabilità economica e la fragilità della sicurezza minacciano la tenuta del sistema informativo. Secondo RSF, la combinazione di pressioni politiche, violenze, difficoltà economiche e concentrazioni editoriali rende oggi il lavoro dei giornalisti sempre più complesso e rischioso, in ogni parte del globo.
Last modified: Maggio 2, 2025