
Lecce (4 luglio 2025)
La sostituta procuratrice della Direzione distrettuale antimafia di Lecce, Giovanna Cannarile, ha chiesto il rinvio a giudizio per 90 persone coinvolte nell’inchiesta sul clan Pepe-Penza-Gagliardi, accusate di un vasto traffico di droga dalla Spagna al Salento.
L’indagine, condotta da polizia e guardia di finanza, era culminata nel novembre 2024 in un blitz con 35 arresti. Ai fermati vengono contestati reati gravissimi: traffico internazionale di droga, riciclaggio, auto riciclaggio, impiego di beni di provenienza illecita e trasferimento fraudolento di valori. Le ipotesi di reato complessive ammontano a 172 e coinvolgono anche diversi brindisini.
Nicola De Dominicis
Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Lecce, Stefano Sala, ha fissato per il 25 ottobre 2025 la prima udienza presso l’aula bunker del carcere di Borgo San Nicola, vista la portata del procedimento e l’elevato numero di imputati. Le accuse sono nate da un’articolata attività investigativa che ha ricostruito un traffico sistematico di ingenti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana importati dalla Spagna e distribuiti nel territorio salentino, garantendo al clan ingenti profitti illeciti. L’organizzazione si avvaleva di una fitta rete di corrieri, prestanome e operatori economici per riciclare il denaro attraverso attività apparentemente lecite.
Tra gli imputati figurano anche esponenti noti della criminalità locale, come Antonio Marco Penza e Cristian Pepe, oltre a numerosi soggetti residenti nei comuni del leccese, brindisino e persino fuori regione, tra cui cittadini albanesi coinvolti nella filiera dell’importazione. Gli avvocati difensori, in rappresentanza dei 90 imputati, saranno impegnati a sostenere le tesi difensive in un processo che si preannuncia tra i più imponenti degli ultimi anni nel Salento per numero di persone coinvolte e gravità dei reati contestati.
Tag: Giovanna Cannarile, operazione antidroga Last modified: Luglio 4, 2025