Lecce (giovedì, 08 maggio 2025) — Nel suo primo affaccio dalla Loggia di San Pietro come Papa Leone XIV, Robert Francis Prevost ha impartito la tradizionale benedizione Urbi et Orbi, che comporta l’indulgenza plenaria per tutti i fedeli che la ricevono con le dovute disposizioni spirituali.
di Valeria Russo
Contrariamente a quanto spesso si crede, l’indulgenza non cancella i peccati – compito riservato al sacramento della confessione – ma rimuove le pene temporali connesse al peccato già assolto. Secondo la dottrina cattolica, tali pene possono essere espiate in questa vita o nel purgatorio. Per ottenere l’indulgenza plenaria legata all’Urbi et Orbi, è necessario confessarsi entro otto giorni prima o dopo la benedizione, ricevere la comunione eucaristica, pregare secondo le intenzioni del Papa e nutrire un distacco sincero da ogni peccato, anche veniale. Il dono dell’indulgenza non è riservato a chi era fisicamente presente in Piazza San Pietro: possono beneficiarne anche i fedeli che hanno seguito la benedizione attraverso la televisione, la radio o strumenti digitali. La Chiesa offre questa grazia anche in altre occasioni, come Natale, Pasqua o durante i Giubilei, spesso in luoghi specifici di pellegrinaggio. La Chiesa cattolica ricorda che l’indulgenza non è una “scorciatoia” spirituale, ma uno stimolo alla conversione interiore e all’impegno quotidiano nella fede. È un aiuto, non un sostituto, per la confessione e la vita cristiana autentica.
Last modified: Maggio 9, 2025