LECCE (sabato 5 luglio 2025) – Il sindacalista Antonio Verardi (Fiadel) lancia un grido d’allarme sullo spopolamento del Salento e del Mezzogiorno, fenomeno che investe in particolare Puglia, Sicilia, Calabria e Campania, aggravato dal calo delle nascite.
A risentirne maggiormente sono le aree periferiche, con i piccoli paesi e borghi a rischio svuotamento. Verardi sottolinea come l’assenza di infrastrutture e servizi adeguati alimenti la fuga di giovani in cerca di lavoro, studio e migliori condizioni di vita, mentre la popolazione residente invecchia. La contraddizione è evidente: un territorio ambito dai vip ma difficile da vivere per i cittadini.
Nicola De Dominicis
Per invertire la rotta, secondo Verardi, servono investimenti mirati a rendere attrattivi i borghi e le zone interne, che custodiscono un patrimonio storico-culturale insostituibile e possono rappresentare un freno alla desertificazione demografica, oltre che un potenziale volano turistico ed economico.
L’urgenza di un intervento nazionale è legata anche alla sostenibilità della gestione pubblica: senza nuove nascite e con un alto tasso di donne fuori dal mercato del lavoro (30% circa), la sopravvivenza socio-economica del Sud appare sempre più a rischio. Per Verardi è indispensabile un’azione corale che punti a incentivare la natalità, sostenere le famiglie e superare la scarsa cultura imprenditoriale attenta al welfare.
Fondamentale sarà un confronto serrato tra Governo e territori per programmare contromisure fiscali, infrastrutturali e servizi di prossimità, evitando contrapposizioni ideologiche. Il Pnrr può essere un primo passo, ma senza un cambio di mentalità nella programmazione e una strategia unitaria nella richiesta di collegamenti e potenziamenti infrastrutturali, le risorse rischiano di restare inutili e la frattura Nord-Sud di diventare insanabile.
Last modified: Luglio 5, 2025