
Lecce, (03 luglio 2025)
Nel Salento l’emergenza incendi ritorna anche quest’anno con la consueta drammaticità, tra rabbia e impotenza di fronte a un territorio unico al mondo, ma che ogni estate viene devastato dalle fiamme.
Di fronte a questo problema, la tradizione contadina conosceva regole precise per bruciare l’erba secca senza rischiare disastri, ma tali regole oggi sono spesso ignorate o del tutto dimenticate da parte dei contadini più giovani, e per giunta spesso improvvisati: contadini 2.0 ma senza memoria della propria arte. La memoria preserva sempre il futuro, verrebbe da dire per un curioso paradosso.
Così, oggi l’incoscienza e l’incompetenza, unite al vento improvviso e alla scarsità di organico dei vigili del fuoco, rende incontrollabili molti roghi, con conseguenze devastanti per l’ambiente e per la macchia mediterranea, che richiede anni per rigenerarsi.
Nicola De Dominicis
A peggiorare la situazione contribuiscono ordinanze comunali che impongono lo sfalcio, ma non offrono soluzioni concrete né supporto tecnico ai cittadini, e i contadini “2.0”, spinti da necessità economiche, tentano di bruciare da soli l’erba secca, spesso senza le conoscenze necessarie, violando i divieti e innescando incendi fuori controllo.
E mentre alcuni Comuni del Nord iniziano a sperimentare un approccio più naturale e sostenibile, in Salento prevale ancora la gestione burocratica e punitiva. Così, ogni estate, si ripetono gli stessi errori e gli stessi roghi, con la complicità di istituzioni assenti e di un clima sempre più estremo.
Tag: incendi in salento; Last modified: Luglio 3, 2025