Lecce (mercoledì, 25 giugno 2025) — Chi dice che la politica è tutta parole e zero fatti dovrebbe, ogni tanto, uscire dal perimetro delle grandi città e fare una sosta nei piccoli comuni, dove anche una pianta può essere un manifesto politico.
di Valeria Russo
A San Cesario di Lecce, per esempio, l’amministrazione comunale ha cominciato la propria avventura nel luglio del 2022 firmando – prima ancora che si fosse seduta comoda – l’adesione al Patto dei Sindaci per l’Energia e il Clima, una di quelle iniziative europee che suonano complicate fin dal titolo, ma che – se prese sul serio – possono cambiare il volto (e l’aria) di un paese.
Il sindaco Giuseppe Distante ha scelto di partire proprio da lì, da quella firma che non è simbolica ma programmatica. “Abbiamo voluto sin da subito – ha detto in conferenza stampa – far capire che il futuro del clima e quello delle nuove generazioni sono parte della stessa partita”. Frase che sarebbe piaciuta a Greta Thunberg, ma anche a chi ha piantato una vite nel proprio orto e sa cosa significa rispettare la stagione giusta.
L’adesione non è una passerella. È un impegno formale, volontario e – si spera – vincolante a tagliare del 55% le emissioni di gas serra entro il 2030. E non solo: si parla di adattamento ai cambiamenti climatici, di efficienza energetica, di rinnovabili, e – parola grossa ma sacrosanta – di resilienza. Sì, quella cosa che dovrebbe permettere ai territori, anche quelli piccoli, di non essere travolti dalla prossima bomba d’acqua o dalla prossima siccità.
Nel lessico da Bruxelles si direbbe che il Patto ha “una visione integrata e partecipata”, in altre parole che nessuno si salva da solo. Ed è proprio l’idea che Distante e il suo assessore all’ambiente, Massimiliano Manno, hanno voluto comunicare: “Vogliamo coinvolgere cittadini, scuole, imprese, associazioni. Non è solo un piano energetico, è un progetto di comunità”.
Ora, sarebbe lecito alzare un sopracciglio e chiedersi: ma tutto questo, in concreto? Tradotto in azioni, cosa significa? La risposta non è un trattato di urbanistica, ma un elenco pratico e quasi affettuoso, come un inventario del buon senso ecologico.
Ci sono gli orti scolastici nelle scuole Saponaro e Manzoni, come a dire che il verde si coltiva fin da piccoli. Un dog-park in via Tevere e 40 nuovi alberi piantati lì accanto, perché anche i cani meritano ossigeno. Altri alberi al cimitero (che non è un paradosso, ma una dichiarazione di rispetto), nei parchi, nei cortili scolastici. Un “orto botanico del futuro”, come a dire che il domani ha radici da seminare.
C’è l’efficientamento energetico delle scuole, i lampioni a LED, un pulmino elettrico. E c’è perfino un parcheggio fotovoltaico al cimitero, che può suonare surreale, ma è semplicemente logico: anche chi va a trovare i morti, magari, può parcheggiare pulito.
Poi ci sono le giornate della Terra, dell’Albero, le campagne di sensibilizzazione, le piste ciclabili, i parchi attrezzati per lo sport all’aperto (cioè il benessere senza palestra né abbonamento). E ancora: isole ecologiche intelligenti, colonnine per la ricarica delle auto elettriche, una “Casa del riuso” che dovrebbe diventare il tempio laico dell’anti-spreco, due orti comunitari – uno di quartiere, uno socioterapeutico – e persino una vasca di drenaggio acque piovane, perché anche l’acqua è una risorsa da non perdere.
A chiudere l’elenco, la gestione del verde, con potature ragionate e abbattimenti selettivi degli alberi pericolanti. E una “ordinanza buste nere” per aumentare la raccolta differenziata, che non è il titolo di un romanzo noir, ma una regola di civiltà.
Che dire? San Cesario non salverà il pianeta da solo, ma sta facendo la sua parte. E in un tempo in cui il clima è diventato una riga nelle dichiarazioni e una tragedia nei fatti, è già molto. Serve più verde, certo. Ma serve anche una politica che abbia ancora voglia di piantare, di spiegare, di credere. Magari cominciando da un orto. E da un’idea di futuro che non sia solo una parola d’ordinanza, ma una strada da percorrere. Magari in bici.
Last modified: Giugno 25, 2025