Lecce (domenica, 25 maggio 2025) — Nel cuore del centro storico di Otranto, tra vicoli stretti e suggestive abitazioni imbiancate a calce, sorge una delle testimonianze più antiche e affascinanti del patrimonio bizantino in Italia: la Chiesa di San Pietro. Un luogo intriso di spiritualità, arte e mistero, che secondo alcuni studiosi sarebbe una riproduzione in miniatura dell’imponente basilica di Santa Sofia di Costantinopoli.
di Valeria Russo
A pochi passi dal Bastione dei Pelasgi, questo piccolo edificio religioso custodisce cicli di affreschi che incantano turisti e studiosi. Le pareti raccontano, attraverso immagini vivide, episodi della vita di Cristo: dalla lavanda dei piedi all’Ultima Cena, passando per la Vergogna e il Peccato, fino alla Resurrezione e al Battesimo. Un vero e proprio racconto per immagini, pensato per trasmettere la fede anche agli analfabeti, ma che nel tempo è diventato anche un prezioso documento artistico, arricchito da sovrapposizioni e interventi di epoche diverse. Tra le tracce più enigmatiche, si segnala anche un’invocazione ad Allah, testimonianza di un passato attraversato da influenze culturali e religiose differenti. Ma non è solo l’arte a rendere speciale questo luogo. Una leggenda popolare, tramandata di generazione in generazione, lega la Chiesa al presunto passaggio dell’apostolo Pietro nella città salentina, durante il suo cammino da Antiochia verso Roma.
Il mistero del vecchio venuto dal mare
Correva l’anno 46 d.C., e Otranto era in festa. In un clima di musica e danze, un incendio improvviso scoppiò tra le case, alimentato dal vento e dal panico generale. Mentre gli abitanti cercavano di spegnere le fiamme o di mettersi in salvo, dal mare emerse una figura inattesa: un uomo anziano, calvo, dal volto pacifico, che si fece avanti senza paura verso il fuoco. Ignorando le grida di chi gli intimava di fuggire, l’uomo si avvicinò alle fiamme, alzò le mani e ordinò al fuoco di placarsi. Miracolosamente, le lingue di fuoco si spensero. I presenti, stupiti, iniziarono ad attribuire il prodigio agli dèi pagani. Ma il misterioso personaggio si presentò come Pietro, un semplice servitore di Dio. Disse di essere stato un pescatore, finché l’incontro con Gesù non aveva cambiato la sua vita. Ai curiosi che gli chiedevano spiegazioni, Pietro raccontò la storia della sua fede, della crocifissione e della resurrezione di Cristo. Le sue parole colpirono profondamente la folla, che decise di abbracciare il cristianesimo. Da quel momento, secondo la tradizione, Otranto avrebbe ascoltato per la prima volta il messaggio evangelico rivolto al mondo occidentale. Una targa in pietra leccese, oggi collocata accanto alla scalinata della chiesa, ricorda quell’evento con una frase semplice ma potente: «Qui Pietro predicò per la prima volta Cristo agli occidentali».
Last modified: Maggio 26, 2025