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Brucacchia, il tesoro verde del Salento che conquista cucina e salute

Lecce (domenica, 25 maggio 2025) — Tra i muretti a secco, i campi assolati e le erbe selvatiche del Salento, cresce una pianta troppo spesso ignorata o confusa con una comune infestante: la brucacchia, conosciuta scientificamente come Portulaca oleracea, e più familiarmente chiamata “porcellana”.

di Valeria Russo

Un’erba spontanea dall’aspetto umile, ma dalle straordinarie virtù nutrizionali e dal grande valore storico, che merita oggi un posto d’onore sia nella cucina mediterranea sia tra i rimedi naturali.

Dai tempi antichi alle tavole moderne

Appartenente alla famiglia delle Portulacaceae, la brucacchia è una presenza costante nei terreni soleggiati del sud Italia. La sua storia affonda le radici in epoche lontane: già i Greci e i Romani la utilizzavano per le sue proprietà medicinali e alimentari. Oggi è apprezzata anche per il suo impatto decorativo: le sue piccole foglie carnose e i delicati fiori gialli rendono vivaci giardini e balconi, offrendo uno spettacolo semplice ma affascinante durante la fioritura estiva.

Un concentrato di salute

Sotto il profilo nutrizionale, la brucacchia è una miniera di benefici. Le sue foglie contengono alte concentrazioni di Omega-3, utili per ridurre i livelli di colesterolo e proteggere il cuore. È inoltre ricca di vitamine A, B, C e K, e di minerali fondamentali come calcio, ferro, potassio e magnesio. Le sue proprietà depurative e diuretiche la rendono ideale nelle diete estive, quando il corpo ha bisogno di idratazione, leggerezza e sostanze nutrienti.

Versatile e gustosa: un’erba che parla salentino

Oltre ai benefici per la salute, la brucacchia ha conquistato da secoli un posto nella tradizione gastronomica salentina. Con il suo sapore leggermente acidulo e salato, che ricorda quello degli spinaci, si presta a un’ampia varietà di preparazioni. Ottima cruda in insalata, mantiene una piacevole croccantezza; cotta, può essere saltata in padella con aglio e peperoncino o stufata con pomodorini per un contorno semplice ma gustoso. Le foglie tritate danno un tocco originale a frittate, torte rustiche e piatti creativi che mescolano tradizione e innovazione.

Raccoglierla e riconoscerla: un gesto di consapevolezza

La brucacchia cresce spontanea nei campi e nei giardini, preferendo zone soleggiate e lontane da fonti inquinanti. Per chi desidera raccoglierla, il periodo ideale è prima della fioritura, quando le foglie sono più tenere e ricche di sapore. Una volta raccolta, va lavata accuratamente e può essere consumata fresca o cotta, arricchendo con naturalezza ogni tipo di piatto.

Un invito alla riscoperta

Simbolo della generosità della terra salentina, la brucacchia rappresenta un legame diretto con le radici contadine del territorio. Riscoprirla significa non solo rivalutare un ingrediente prezioso e salutare, ma anche riavvicinarsi ai saperi antichi e alla cucina spontanea, quella che nasce dalla terra e si trasforma con creatività nella nostra cucina quotidiana. Un piccolo gesto, come raccogliere e cucinare una pianta selvatica, può diventare un grande atto di amore verso la natura, la tradizione e il benessere.

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Last modified: Maggio 25, 2025
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