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A Melpignano nasce il Centro di Documentazione della Musica Popolare: la memoria sonora del Salento esperienza viva

Melpignano, Lecce (venerdì, 17 ottobre 2025) — Nel Salento Melpignano si conferma ancora una volta un vero laboratorio di cultura e memoria collettiva. Dopo un lungo lavoro di riordino e digitalizzazione, il Comune annuncia l’apertura del Centro di Documentazione della Musica Popolare, che sarà inaugurato il 22 ottobre all’interno del Palazzo Marchesale. Il progetto, che custodisce e valorizza il Fondo Luigi Chiriatti, rappresenta uno dei più importanti archivi etnomusicologici del Sud Italia e diventa oggi un patrimonio pubblico e accessibile online.

di Nicola De Dominicis

L’iniziativa nasce dalla volontà dell’Amministrazione comunale di preservare e promuovere il patrimonio immateriale del territorio, investendo su un luogo fisico e simbolico dove la musica popolare dialoga con la contemporaneità. Come spiega la sindaca Valentina Avantaggiato, “Melpignano è la casa della Notte della Taranta, dove la musica delle radici ha incontrato i linguaggi del mondo. Il nuovo Centro prosegue quella stessa visione: un luogo di cultura, ricerca e produzione, capace di costruire ponti tra popoli e generazioni”.

Il progetto è stato realizzato grazie ai fondi del PNRR – M1C3 Attrattività dei Borghi, Linea B, e ha permesso di trasformare oltre 4 terabyte di materiali – registrazioni, interviste, fotografie, documenti – in un archivio digitale suddiviso in otto macroaree tematiche dedicate ai canti di lavoro, rituali e d’amore, favole, musica popolare, tarantismo e storia orale. Il lavoro di riordino e catalogazione, curato da Emanuela Candido (IMAGO Cooperativa Sociale) in collaborazione con l’Istituto Diego Carpitella, restituisce un sistema di ricerca coerente con la logica originaria di Luigi Chiriatti, ricercatore e protagonista del movimento di recupero delle tradizioni popolari salentine.

Il Centro, tuttavia, non è solo un archivio da consultare: è esperienza immersiva. Le installazioni di Massimiliano Siccardi e Raffaela Zizzari trasformano gli spazi del Palazzo Marchesale in un percorso sensoriale dove suoni, immagini e luci raccontano la memoria del territorio. Due opere multimediali, finanziate dalla Regione Puglia, conducono il visitatore tra l’Archivio sonoro Chiriatti e l’Archivio di pietra custodito nelle antiche prigioni del palazzo, dove graffiti e segni dei detenuti diventano tracce di resistenza e umanità.

Come sottolinea Siccardi, “un archivio non conserva: ricorda insieme a te”. È questa la chiave di un progetto che unisce arte, tecnologia e antropologia, restituendo alla comunità un’eredità viva, condivisa e sempre in dialogo con il presente.

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Last modified: Ottobre 17, 2025
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