Lecce (lunedì, 13 ottobre 2025) — In occasione delle Giornate d’Autunno del FAI, l’Abbazia di Cerrate ha aperto ieri le sue porte al pubblico, registrando un’ottima affluenza e confermando l’interesse profondo della comunità salentina per la storia e la cultura del territorio. L’evento, organizzato con la consueta cura dai volontari del Fondo Ambiente Italiano, ha rappresentato un’occasione preziosa per riscoprire uno dei luoghi più suggestivi e ricchi di fascino del Salento.
di Nicola De Dominicis
La giornata è stata animata dalla partecipazione dei più giovani, coinvolti sia come ballerini di pizzica sia come aspiranti Ciceroni. Dopo un’attenta preparazione, gli studenti hanno accompagnato i visitatori in un percorso narrativo e visivo tra le mura dell’antico complesso monastico, rievocando la leggenda del Conte Tancredi d’Altavilla, fondatore dell’abbazia, e l’apparizione miracolosa della Madonna di Cerrate in una grotta, origine del futuro centro religioso.

Attraverso le loro parole, le giovani guide hanno mostrato come sia possibile educare le nuove generazioni alla conoscenza e all’amore per il patrimonio locale, ma anche formarle in vista di un futuro in cui la cultura possa diventare professione e vocazione. Una straordinaria esperienza di cultura, formazione e lavoro intrecciati in un unico percorso di crescita.
L’Abbazia di Santa Maria di Cerrate, situata nella campagna leccese lungo la via Traiana, è uno dei più importanti esempi di architettura romanico-bizantina del Mezzogiorno. Il complesso comprende, oltre alla chiesa, un frantoio ipogeo, un agrumeto e la celebre Sala degli Affreschi, che conserva tracce di pitture medievali di grande valore. Dopo l’abbandono della comunità monastica in seguito all’invasione turca del 1480, Cerrate divenne un centro agricolo, pur mantenendo viva la sua anima spirituale.

Dal 2012 l’abbazia è gestita dal FAI, grazie a una concessione trentennale della Provincia di Lecce. L’organizzazione ha realizzato nel 2014 un importante intervento di restauro e valorizzazione, restituendo al pubblico un patrimonio di straordinaria bellezza, oggi simbolo del legame tra memoria, arte e identità salentina.
Inoltre, il FAI offre a tutti i visitatori un percorso digitale che permette di spostarsi in modo interattivo lungo la linea temporale degli eventi storici, ed ecco che l’abbazia torna alle sue forme più autentiche, gli affreschi rivivono nel loro splendore e la Storia stessa si fa presente tutto da guardare con i propri occhi.
Il Salento, ancora una volta, si conferma terra di meraviglie, dove ogni pietra racconta una storia che vale la pena ascoltare.
Immagini delle visite di Nicola De Dominicis.
Last modified: Ottobre 13, 2025

