Brindisi (mercoledì, 22 ottobre 2025) — Ancora un’altra cancellazione colpisce l’Aeroporto del Salento, con la soppressione del volo Brindisi–Fiumicino delle 11:15 operato da Ita Airways. Una notizia che riaccende le polemiche e le accuse politiche contro la gestione di Aeroporti di Puglia, ritenuta incapace di difendere gli interessi del territorio. A intervenire con toni duri è Paolo Pagliaro, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, che denuncia «l’ennesima mazzata all’offerta del Salento» e punta il dito contro la società di gestione.
di Nicola De Dominicis
Pagliaro contesta la posizione di Aeroporti di Puglia, che ha attribuito la decisione al vettore nazionale, sottolineando che un ente di gestione non può limitarsi a dichiarare la propria estraneità ai fatti. «A che serve allora Aeroporti di Puglia, se non è in grado di trattare con le compagnie aeree, nemmeno con quella nazionale?» si chiede, accusando il presidente Antonio Vasile di saper vantare i risultati quando i numeri dei passeggeri crescono, ma di defilarsi di fronte ai disservizi e ai tagli dei voli, che colpiscono quasi sempre Brindisi e mai Bari.
Il consigliere torna così su un tema che definisce una “deriva cronica”, ossia la disparità tra lo scalo salentino e quello barese, con un rapporto di collegamenti — soprattutto internazionali — di uno a tre. Pagliaro parla di un sistema penalizzante che limita la crescita economica del territorio: pochi collegamenti esteri, carenza di gate e servizi, e una rete di trasporti carente su ferro e gomma che isola ulteriormente il Salento. Tutto questo, spiega, «zavorra il decollo dello scalo salentino» e danneggia il turismo e le imprese locali.
Il politico promette che la battaglia continuerà “più forte di prima” e annuncia che dal nuovo Governo regionale pretenderà una presa di posizione chiara: la Regione Puglia dovrà assumersi la responsabilità delle scelte e dell’operato di Aeroporti di Puglia, garantendo finalmente servizi aeroportuali all’altezza del territorio e dei suoi abitanti. «Tutto questo deve finire», conclude, esprimendo la stanchezza di un Salento che non vuole più sentirsi relegato al ruolo di periferia.
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Last modified: Ottobre 22, 2025

