Lecce – La Corte d’Assise d’Appello di Taranto ha confermato la condanna all’ergastolo per tre imputati ritenuti responsabili dell’omicidio di Gabriele Manca, ventunenne di Lizzanello ucciso nel marzo del 1999. Dopo anni di processi, rinvii e decisioni contrastanti, la giustizia ha ribadito la colpevolezza di Giuseppino Mero, 57 anni, di Cavallino, e dei fratelli Omar e Pierpaolo Marchello, 43 e 44 anni, entrambi di Lizzanello.
La Corte ha solo prescritto il reato di detenzione abusiva di arma e annullato l’isolamento diurno, ma la pena dell’ergastolo resta pienamente in vigore. La decisione arriva dopo l’annullamento con rinvio disposto dalla Cassazione, che aveva imposto un nuovo giudizio di merito.
di Nicola De Dominicis
Il caso Manca è rimasto per anni una ferita aperta nella comunità salentina. Il corpo del giovane, militare di leva di ritorno a Foggia, fu rinvenuto il 5 aprile 1999, giorno di Pasquetta, accanto a un muretto a secco lungo la strada tra Lizzanello e Merine. Era stato colpito con tre colpi di pistola calibro 7,62, sparati da una Tokarev semiautomatica, mentre tentava una fuga disperata. Le ferite al torace, al braccio e al gluteo destro non gli lasciarono scampo.
Secondo gli inquirenti, coordinati dal Ros di Lecce, Manca venne ucciso per una vendetta di piazza: tempo prima aveva aggredito uno dei fratelli Marchello, accusandolo di essere un “infame” per averlo denunciato ai carabinieri. Un affronto che, nel contesto di un piccolo paese dove l’onore e la reputazione contano più della legge, doveva essere “lavato col sangue”. L’esecutore materiale del delitto fu individuato in Carmine Mazzotta, 49enne di Lecce, già condannato a 30 anni di reclusione in un processo precedente.
Quel pomeriggio del 17 marzo 1999, Gabriele avrebbe dovuto incontrare il padre Giovanni per essere accompagnato alla stazione. Non arrivò mai. Il padre lo attese invano, poi denunciò la scomparsa. Solo giorni dopo, la tragica scoperta chiuse le ricerche.
Il lungo iter giudiziario, condotto anche grazie al lavoro dei legali Umberto Leo, Giancarlo Dei Lazzaretti, Fulvio Pedone e Germana Greco, si conclude oggi con una verità giudiziaria che sancisce, dopo ventisei anni, la fine di un drammatico capitolo di cronaca nera salentina.
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Last modified: Ottobre 30, 2025

