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“I Prossimi”: il teatro dietro le sbarre chiude la terza edizione della rassegna “Dentro, il Teatro”

Lecce (martedì, 17 giugno 2025) — Si chiude venerdì 27 giugno alle ore 16, con lo spettacolo “I Prossimi. E l’ultimo non chiuda la porta”, la terza edizione della rassegna “Dentro, il Teatro”, promossa da AMA – Accademia Mediterranea dell’Attore.

di Valeria Russo

L’evento si terrà all’interno della sala teatro della Casa Circondariale di Lecce, segnando la conclusione di un percorso artistico e umano senza precedenti.

Per la prima volta, l’iniziativa ha aperto le sue porte al pubblico esterno, creando un ponte concreto e simbolico tra chi vive “dentro” e chi osserva “da fuori”, offrendo al teatro un ruolo di strumento di relazione e trasformazione.

Lo spettacolo finale è una creazione corale firmata da Lorenzo Paladini, Miriana Moschetti, Benedetta Pati e Carmen Ines Tarantino, e portata in scena dalla Compagnia Papillon Teatro, formata da detenuti dell’istituto penitenziario leccese. Si tratta del frutto di un laboratorio teatrale durato due anni, in cui i partecipanti hanno avuto l’opportunità di esplorare emozioni, vissuti e prospettive attraverso la scrittura, l’improvvisazione e il lavoro di gruppo.

Liberamente ispirata a “Aspettando Godot” di Samuel Beckett, la pièce affronta il tema dell’attesa come esperienza universale: un treno che potrebbe non arrivare mai diventa metafora di speranza, sospensione, desiderio e paura. Un’attesa esistenziale che attraversa passato, presente e futuro.

Il testo nasce da un percorso collettivo che ha dato voce a storie autentiche, trasformando il palco in uno spazio di libertà espressiva e riflessione condivisa, capace di parlare a tutti, al di là delle mura del carcere.

La Compagnia Papillon Teatro, attiva dal 2023, ha debuttato con lo spettacolo “La Regina resta”, andato in scena al Chiostro dei Teatini di Lecce e successivamente selezionato per il festival nazionale “Destini Incrociati” di Pesaro, dedicato alle esperienze teatrali nate nei contesti di detenzione.

«Questo spettacolo rappresenta il culmine di due anni di lavoro intenso, ascolto e fiducia – spiega Franco Ungaro, direttore di AMA –. Il teatro diventa uno spazio di espressione autentica, in cui l’umanità emerge anche nei luoghi più difficili e marginali».

A sottolineare il valore sociale e rieducativo del progetto è anche la direttrice della Casa Circondariale, Maria Teresa Susca: «La partecipazione attiva dei detenuti dimostra come il teatro possa contribuire in modo concreto al benessere personale e relazionale. L’apertura al pubblico è un segnale importante verso una comunità più inclusiva, capace di riconoscere dignità a ogni individuo».

Con “I Prossimi. E l’ultimo non chiuda la porta”, la rassegna “Dentro, il Teatro” si conferma un appuntamento unico nel panorama culturale pugliese, capace di coniugare arte, educazione e diritti umani. Un progetto che mette al centro la persona, il racconto, il riscatto e il potere trasformativo della scena.

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Last modified: Giugno 17, 2025
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