Scritto da 10:56 am Lecce, Attualità, Top News

Il Salento seduce anche i parigini (e la Grotta della Poesia sorride)

Lecce (lunedì, 30 giugno 2025) — Nel gioco dell’innamoramento turistico, la Francia è come un corteggiatore difficile: snob, raffinata, impietosa coi cliché. Eppure, stavolta, ha ceduto. Il Salento ha fatto breccia nel cuore di Le Parisien, quotidiano della Ville Lumière non nuovo alle strizzatine d’occhio all’Italia, ma stavolta davvero travolto da un entusiasmo tutto mediterraneo.

di Valeria Russo

Sei pagine. Sei. Per raccontare quella lingua di terra abbracciata da due mari che noi chiamiamo Salento e che loro, forse, chiameranno presto “destination rêvée”. L’arte, il mare, il pasticciotto, le torri costiere, i pescatori e perfino il vento di tramontana: tutto ha conquistato la penna e il taccuino della giornalista Dominique Sauvidan, mandata nel tacco dello Stivale non da un algoritmo, ma dall’intuito umano – e salentino – di Carmen Mancarella, giornalista, tessitrice di relazioni e instancabile ambasciatrice della sua terra.

È stata lei, per il secondo anno di fila, a portare un pezzo di Salento dentro il Consolato d’Italia a Parigi, dove parole e immagini hanno saputo parlare dritto al cuore. Così tanto da convincere Le Parisien a inviare Dominique in missione. Non a Londra, non a Berlino. A Lecce. E da lì in avanti, è stata tutta una meraviglia.

Dove anche il mare si commuove

Dominique ha dormito a Palazzo Zimara, elegante e un po’ barocco, ha scoperto i misteri del Museo Faggiano, ha passeggiato per le vie calde di Lecce con la guida di Clotilde Magli, e poi via, a inseguire la luce e i silenzi delle marine di Melendugno, con quella Grotta della Poesia che, già nel nome, sembra un titolo di Paul Éluard.

A Monteroni, si è seduta al ristorante Malcandrino dove ha assaggiato la cucina locale e contemplato le cave di pietra leccese, come a dire: da queste rocce nasce la città, e da questi piatti il nostro orgoglio.

Ogni passo è stato un incontro. Con i sindaci, con i ristoratori, con chi ogni giorno fatica a tenere viva una terra che non è solo bella, ma anche fragile. A Porto Cesareo, Dominique ha conosciuto le spiagge dorate e ha raggiunto l’Isola dei Conigli a bordo di una barca – al tramonto, ça va sans dire – mentre la luce si faceva liquida e la sabbia sembrava zucchero.

Basilica, pizzica e antichi Messapi

Poi è stata la volta di Galatina, dove la Basilica di Santa Caterina d’Alessandria si è offerta in tutta la sua bellezza vertiginosa, accompagnata dal racconto appassionato della guida Elena Murinova, in perfetto francese.

E a Mesagne, tra le sale del Museo Archeologico Mater, Dominique ha camminato sulle orme dei Messapi, antichi abitanti e forse, chissà, primi turisti culturali della penisola.

Un racconto che diventa invito

Quello che Dominique ha raccolto non è stato solo materiale per un articolo. È stata un’esperienza, un coinvolgimento, un piccolo incantesimo. Tanto che ha già promesso di tornare. Non da turista, ma da alleata: pronta a raccontare nuove storie, nuovi paesaggi, nuovi sapori. E a consigliare il Salento ai suoi lettori parigini, non come una meta tra le tante, ma come un viaggio necessario.

Dietro tutto questo, resta il lavoro tenace di una donna – Carmen Mancarella – che, con pazienza artigiana, mette insieme luoghi, nomi, visi e sapori per cucire un racconto del Sud che non sia mai oleografico, ma sempre vivido. E che ha capito una cosa fondamentale: l’unico modo per promuovere una terra è farla amare davvero a qualcuno. Farla scoprire. Farla sentire. Anche a una giornalista francese in visita.

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Last modified: Giugno 30, 2025
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