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Incendi, a Maglie la nuova base dei droni forestali: sorveglianza aerea contro i roghi nel cuore del Salento

Lecce (mercoledì, 18 giugno 2025) — Da lunedì 17 giugno è operativa presso il Nucleo Carabinieri Forestale di Maglie la nuova base salentina per l’impiego dei droni nella sorveglianza ambientale.

di Valeria Russo

Un passo avanti decisivo nella lotta agli incendi boschivi, soprattutto in un territorio ad alta vulnerabilità come quello del Salento, dove ogni estate le fiamme minacciano boschi, parchi e abitazioni.

L’iniziativa, promossa dal Comando Regione Carabinieri Forestale della Puglia, prevede la distribuzione progressiva di velivoli teleguidati in ogni provincia, con l’obiettivo di costruire una rete di monitoraggio capillare ed efficiente. Il drone assegnato a Maglie rappresenta una delle prime dotazioni del nuovo piano regionale di sorveglianza aerea.

La scelta di Maglie come sede operativa non è casuale: la città è baricentrica rispetto ai due litorali – adriatico e jonico – zone frequentemente interessate da incendi estivi, anche a causa dell’intensa pressione turistica e della presenza diffusa di macchia mediterranea e pinete.

Il drone in dotazione – affidato a militari formati e abilitati – può operare in condizioni climatiche estreme, con temperature fino a 50°C e altitudini che superano i 4.000 metri. È equipaggiato con ottiche ad alta definizione e mantiene stabilità anche in presenza di vento forte. Una risorsa preziosa, destinata a integrare il lavoro dei mezzi aerei tradizionali come gli elicotteri del 6° Nucleo Carabinieri di Bari-Palese.

Durante l’estate appena iniziata, il velivolo sarà impiegato per monitorare le aree più esposte al rischio incendi: coste, pinete, zone di interfaccia tra vegetazione e insediamenti abitativi, con una particolare attenzione alle zone già classificate come critiche.

Proprio in questi giorni, il drone è stato mobilitato per supportare le indagini sull’incendio divampato nel weekend tra Torre Chianca e le Paludi di Rauccio, che ha lambito alcune abitazioni e una porzione del Parco Regionale. Il tempestivo intervento di un Canadair ha contenuto l’espansione delle fiamme, rese particolarmente aggressive dal vento di tramontana e dal terreno coperto di canneti secchi.

Secondo le prime ricostruzioni dei Carabinieri Forestali, l’origine dell’incendio potrebbe essere legata a pratiche illecite di “pulizia” del terreno tramite combustione di sterpaglie, in una zona che negli ultimi anni è stata più volte teatro di episodi analoghi.

L’impegno investigativo prosegue anche per altri roghi recenti: l’ultimo, in ordine di tempo, si è registrato a San Cataldo nella tarda mattinata di ieri, con un’area di 2.000 metri quadri andata in fumo. Solo per il litorale leccese, negli ultimi anni, sono già sette le persone denunciate all’autorità giudiziaria per incendi boschivi dolosi.

Con l’attivazione della nuova base e l’impiego sistematico dei droni, i Carabinieri Forestali puntano a rafforzare il controllo del territorio e la prevenzione, affinché l’emergenza incendi non si trasformi, come troppo spesso accade, in tragedia ambientale e sociale.

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Last modified: Giugno 18, 2025
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