Lecce – Dopo la notizia dell’ennesima intimidazione ai danni della giudice Francesca Mariano del Tribunale di Lecce, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano è intervenuto con fermezza, ribadendo il pieno sostegno delle istituzioni e chiedendo che venga garantita ogni misura possibile per la tutela della magistrata. Una reazione immediata, che conferma la gravità dell’accaduto e la volontà del Governo di non lasciare sola una rappresentante della giustizia salentina che, negli anni, si è distinta per rigore e indipendenza.
di Nicola De Dominicis
Appresa la notizia, Mantovano ha contattato personalmente il prefetto e il questore di Lecce, chiedendo di valutare ogni ulteriore intervento di sicurezza, pur riconoscendo che l’attuale dispositivo tutorio è già “al massimo livello”. Subito dopo ha telefonato alla stessa giudice Mariano per esprimerle solidarietà e vicinanza istituzionale, sottolineando come Palazzo Chigi nutra la più alta considerazione per il suo operato. Il gesto, seppur sobrio, assume un valore simbolico profondo: è un messaggio chiaro contro qualsiasi tentativo di condizionare l’attività giudiziaria attraverso la paura.
Le intimidazioni contro magistrati e servitori dello Stato restano purtroppo una ferita aperta nel tessuto civile del Paese, segno di una tensione che attraversa ancora alcune aree del Mezzogiorno, dove la magistratura si trova spesso in prima linea nel contrasto alla criminalità organizzata e alla corruzione. Lecce, in questo contesto, non è un’eccezione. La città ha visto negli ultimi anni un lavoro intenso da parte della Procura e dei giudici impegnati in processi di forte impatto sociale, che hanno inevitabilmente suscitato reazioni e pressioni esterne.
Il messaggio politico e civile lanciato da Mantovano è dunque duplice: da un lato ribadisce la necessità di rafforzare le misure di protezione, dall’altro riafferma la fiducia dello Stato nei propri magistrati, che rappresentano il baluardo della legalità democratica. È anche un invito a tutta la comunità a non normalizzare la minaccia, a non considerarla il prezzo inevitabile della giustizia, ma un segnale d’allarme da affrontare con unità e responsabilità collettiva.
La vicenda della giudice Mariano ricorda, ancora una volta, che difendere chi amministra la giustizia significa difendere la libertà di tutti.
Immagine libera di repertorio da Google Immagine Licenze Creative Commons.
Last modified: Novembre 5, 2025

