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“Maltrattamenti in famiglia, la Corte d’Appello di Lecce sostituisce la pena detentiva con lavori di pubblica utilità”

Lecce (07 luglio 2025) – La Corte d’Appello di Lecce ha accolto la richiesta della difesa dell’imputato, rappresentata dall’avvocato Luigi Pedone, concedendo la pena sostitutiva alla detenzione in un caso di maltrattamenti in famiglia aggravati e lesioni gravi.

La vicenda riguarda un uomo condannato in primo grado a 2 anni e 1 mese di reclusione per aver maltrattato la moglie, episodio che ha profondamente segnato la famiglia salentina coinvolta. Dopo la condanna, la difesa ha presentato appello chiedendo la riforma della sentenza e l’applicazione della misura alternativa dei lavori di pubblica utilità presso il comune di residenza dell’imputato.

Nicola De Dominicis

I reati contestati, in particolare i maltrattamenti in famiglia, rientrano tra i cosiddetti reati ostativi, che normalmente impediscono di accedere a benefici penitenziari come la sospensione dell’ordine di esecuzione o la liberazione condizionale. Per questo motivo, senza un intervento alternativo, al termine del processo si sarebbero inevitabilmente aperte le porte del carcere per l’imputato.

Tuttavia, grazie alla riforma Cartabia, che ha introdotto nuove possibilità di gestione delle pene alternative, e all’intervento dell’EUPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna), è stato possibile elaborare un piano che prevedesse lavori di pubblica utilità come misura sostitutiva.

La Corte d’Appello ha quindi approvato la proposta, permettendo all’imputato di evitare la detenzione in carcere e di scontare la pena con attività socialmente utili, offrendo così un percorso che punta al recupero e alla responsabilizzazione, pur riconoscendo la gravità dei reati commessi.

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Tag: Last modified: Luglio 7, 2025
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