Scritto da 10:47 am Attualità, Lecce, Top News

Resto al Sud 2.0, nuovi inizi per l’imprenditoria giovanile nel Mezzogiorno

Lecce (Domenica 5 ottobre 2025) — Il 15 ottobre segnerà davvero un nuovo inizio per l’imprenditoria del Mezzogiorno: nasce Resto al Sud 2.0, la nuova versione dell’incentivo governativo per supportare la creazione di imprese e attività autonome da parte dei giovani. Si tratta di un aggiornamento del programma già noto, ma con strumenti potenziati e una dotazione finanziaria importante, pari a 356,4 milioni di euro. Una cifra che testimonia la volontà di investire in maniera concreta sul rilancio occupazionale e sulla valorizzazione delle competenze locali.

di Nicola De Dominicis

Il nuovo portale, gestito da Invitalia su mandato del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sostituirà quello precedente. Potranno presentare domanda i giovani dai 18 ai 34 anni, purché inattivi, disoccupati o inoccupati. Sono inclusi anche i beneficiari del programma GOL e i cosiddetti working poor, cioè persone con redditi molto bassi o in situazioni di vulnerabilità sociale. L’obiettivo è duplice: favorire l’autoimpiego e generare nuova occupazione stabile in otto regioni del Sud, dall’Abruzzo alla Sicilia.

Ma cosa finanzia concretamente Resto al Sud 2.0?

Le opportunità sono molteplici e riguardano quasi tutti i settori economici, ad eccezione di agricoltura, pesca e acquacoltura. Gli strumenti messi a disposizione si dividono in due grandi categorie: un voucher per l’avvio fino a 40.000 euro (elevabile a 50.000 per progetti innovativi o sostenibili) e un contributo a fondo perduto sugli investimenti. Quest’ultimo copre fino al 75% delle spese per progetti fino a 120.000 euro e fino al 70% per investimenti compresi tra 120.000 e 200.000 euro. Le spese ammissibili includono macchinari, attrezzature, software, servizi digitali e opere edili, a condizione che siano strettamente legate all’avvio dell’attività.

Le procedure non sono scontate: la domanda dovrà essere presentata online e sarà valutata in ordine cronologico, secondo la logica “a sportello”, fino all’esaurimento delle risorse. La tempistica, quindi, diventa un elemento decisivo. I progetti verranno esaminati in più fasi: verifica formale, analisi di sostenibilità e competenze, fino alla decisione finale, prevista entro 90 giorni.

In questo scenario, un ruolo chiave lo gioca Federaziende. L’associazione, attraverso il suo Centro Assistenza Tecnica, offre supporto ai candidati nella predisposizione della documentazione, nella redazione del business plan e nell’invio della domanda. La presidente Simona De Lumé ha sottolineato come l’affiancamento sia fondamentale per aumentare le possibilità di successo, mentre il segretario generale Eleno Mazzotta ha invitato a prepararsi con largo anticipo, raccogliendo preventivi e materiali già prima dell’apertura del portale.

Resto al Sud 2.0 non è quindi solo un incentivo, ma una vera opportunità di rinascita economica per un territorio che da troppo tempo soffre di disoccupazione e fughe di talenti.

Immagine ufficiale dell’iniziativa Resto al Sud 2.0

Condividi la notizia:
Last modified: Ottobre 5, 2025
Close