Lecce (giovedì, 25 giugno 2025) — C’è un Sud che non urla, non sgomita, non sbraccia per farsi vedere. È quello che si lascia attraversare lentamente, con le gambe che faticano e il cuore che si allarga.
di Valeria Russo
È il Sud della Ciclonica, la nuova ciclovia del Salento Ionico, che più che un’infrastruttura sembra una dichiarazione d’intenti: tornare a guardare il paesaggio con occhi umani, e non dal finestrino sfuocato di un SUV climatizzato.
Ciclonica è un nome che suona come un ossimoro gentile: un ciclone che non devasta, ma invita. Invita a pedalare tra pajare storte e masserie solide, tra la salsedine delle pinete marine e la geometria antica dei muretti a secco. È un percorso di 305 chilometri, completamente pianeggiante, che disegna un anello intorno al cuore più autentico del Salento, con la discrezione di chi sa di non dover gridare per essere ascoltato.
La guida ufficiale, firmata dal giornalista e cicloesploratore Roberto Guido, sarà presentata lunedì 30 giugno a Lecce, in quell’ex Convitto Palmieri che oggi ospita parole nuove e progetti lenti. Il volume – pubblicato da Ediciclo nella collana tascabile – non è solo una mappa per ciclisti, ma un manifesto per viaggiatori ostinati. Quelli che amano l’olio di novembre più delle spiagge di agosto, il vento della tramontana più del refrigerio artificiale dei resort.
A discutere del libro ci saranno rettori, imprenditori del turismo sostenibile, ambientalisti e istituzioni. Perché Ciclonica è un’idea condivisa, nata dalla Green Community Ionico-Adriatica (che suona un po’ come un collettivo musicale ma è una cosa molto seria), con il Comune di Nardò a capofila e altri nove comuni costieri come compagni di viaggio.
Il progetto ha appena incassato un terzo posto agli “Oscar del Cicloturismo 2025” – che non sarà la Notte degli Oscar, ma per chi crede nella bici è il tappeto rosso più ambito – e si distingue per una struttura a moduli: cinque anelli minori (Ugento-Racale, Gallipoli-Racale, Nardò-Gallipoli, Porto Cesareo-Nardò, Manduria-Torre Lapillo), per chi ha poco tempo o solo gambe da domenica.
Ma soprattutto Ciclonica è un cambio di passo culturale: niente folle, niente strade trafficate, niente selfie disperati. Solo lentezza, secondarie polverose, e quel Salento che fuori stagione torna a essere se stesso: ruvido, profumato, silenzioso. “Tra l’elicriso di maggio e il vento di gennaio”, scrive Sebastiano Venneri nell’introduzione della guida, come se citasse un calendario sentimentale.
Roberto Guido, che da anni mappa il Meridione con l’ostinazione affettuosa di chi non si stanca mai, è uno dei pionieri del pedalare civile. Fondatore di quiSalento, attivista di LeccePedala, autore di guide per Ediciclo e persino del Corriere e National Geographic, ha fatto della bicicletta uno strumento narrativo. Le sue rotte non tagliano il territorio: lo accarezzano.
E allora sì, la Ciclonica è più di una ciclovia. È una filosofia con le ruote. È un invito a rallentare per capire, a sudare per meritarsi il paesaggio, a scegliere la bellezza che non fa rumore. In un mondo che corre, finalmente qualcosa che resta. E ti aspetta.
Last modified: Giugno 26, 2025