Lecce (martedì, 20 maggio 2025) — Un appello accorato e condiviso da oltre cento cittadini, ma ancora senza risposta. L’associazione culturale Metoxé torna a chiedere al Comune di Sannicola di prendere in considerazione una proposta avanzata ormai tre mesi fa: intitolare quattro strade ancora senza nome a storiche figure femminili del territorio, in particolare a quattro ostetriche che hanno avuto un ruolo cruciale nella vita della comunità.
di Valeria Russo
Il progetto, dettagliato e accompagnato da un dossier con documentazione fotografica, ha l’obiettivo di ricostruire un frammento di memoria collettiva, valorizzando il contributo spesso invisibile delle “mammane” – come venivano chiamate un tempo – figure centrali nella salute e nella nascita delle generazioni passate. I nomi proposti sono quelli di Maria Antonia Musca, Lucia De Lazzaro, Bianca Stajano e Tommasa Palumbo. A rilanciare l’iniziativa è Simona Mosco, presidente di Metoxé, che denuncia il silenzio dell’amministrazione comunale: «Abbiamo fatto tutto il possibile – spiega – raccogliendo storie, firme, sostegni ufficiali e morali, anche da parte di enti come l’Ordine delle Ostetriche di Lecce, la Commissione Pari Opportunità della Provincia e l’associazione nazionale Toponomastica Femminile, riconosciuta anche dall’Anci. Ora chiediamo ascolto. Intitolare queste vie alle ostetriche è un atto di giustizia simbolica, un modo per restituire voce a donne che hanno servito la collettività nell’ombra, con dedizione e competenza». Il sollecito formale è stato inviato in queste ore al sindaco e alla giunta comunale, con la speranza che a raccogliere l’appello siano soprattutto le donne presenti tra gli amministratori locali. «Le strade ci sono, e anche le storie», aggiunge Mosco. «Quello che manca è solo la volontà di fare una scelta che renda la toponomastica più inclusiva, rappresentativa e umana». Per l’associazione, questa è più di una proposta amministrativa: è una richiesta di memoria, un invito a riconoscere un pezzo fondamentale del tessuto sociale del paese. Una scelta che potrebbe diventare un segno tangibile di rispetto e riconoscimento per il lavoro femminile, troppo spesso dimenticato, ma che ha lasciato un’impronta profonda nella storia della comunità.
Last modified: Maggio 20, 2025