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Suicidio in carcere a Lecce, Osapp denuncia: “Sistema penitenziario al collasso”

Lecce – Un’altra tragedia vede protagonista la Casa Circondariale di Borgo San Nicola. Qui un giovane detenuto di 25 anni, di origini brasiliane e affetto da patologie psichiatriche, si è tolto la vita impiccandosi nel reparto infermeria. Nonostante l’intervento tempestivo della Polizia Penitenziaria e del personale medico, ogni tentativo di rianimazione è stato inutile. Un episodio che si aggiunge a un bilancio drammatico: 68 suicidi nelle carceri italiane dall’inizio del 2025, un numero che racconta più di qualsiasi statistica l’urgenza di un sistema in crisi profonda.

di Nicola De Dominicis

Il caso di Lecce non è un’eccezione, ma l’emblema di un problema strutturale e umano che attraversa l’intero sistema penitenziario. Come denuncia Pasquale Montesano, segretario generale aggiunto dell’Osapp, quella italiana è ormai una “tragedia nella sostanziale indifferenza della politica”. Il carcere salentino, con oltre mille detenuti a fronte di una capienza molto inferiore, è tra gli istituti più sovraffollati del Paese. A questa emergenza si aggiunge la carenza di circa 150 agenti rispetto alla pianta organica, che rende il lavoro quotidiano “ingestibile” e logorante.

Il quadro nazionale non è meno preoccupante: 65.233 detenuti per 46.489 posti disponibili e un deficit di oltre 20.000 agenti della Polizia Penitenziaria. Una situazione che, secondo Montesano, produce turni massacranti, carichi di lavoro insostenibili e la compressione dei diritti fondamentali, anche di natura costituzionale.

Il sindacato chiede interventi immediati e concreti con misure deflattive per ridurre il sovraffollamento, assunzioni urgenti per rafforzare gli organici e un sistema sanitario e psichiatrico adeguato, dopo il fallimento del superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. A ciò si aggiunge la necessità di ristrutturare e modernizzare le strutture carcerarie, molte delle quali in condizioni fatiscenti.

Montesano critica duramente la bozza della legge di bilancio, definendola “parziale, propagandistica e di scarso impatto”. Chiede un intervento diretto al ministro della Giustizia Carlo Nordio e al governo Meloni, ricordando che hanno “un obbligo politico e morale” verso il personale penitenziario, ormai allo stremo.

L’ennesimo suicidio di Lecce diventa così il simbolo di un sistema al collasso, dove il silenzio istituzionale pesa quanto le sbarre.

Immagine libera di repertorio da Pixabay.com.

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Last modified: Ottobre 31, 2025
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