Lecce (domenica, 18 maggio 2025) — Un respiro potrebbe raccontare molto più di quanto immaginiamo. È questa l’idea alla base di Breath, uno studio clinico innovativo che coinvolge anche l’ospedale “Vito Fazzi” di Lecce e punta a rivoluzionare la diagnosi precoce del tumore al polmone.
di Valeria Russo
Il progetto, promosso dalla società no profit Predict in collaborazione con i principali ospedali pugliesi – tra cui gli “Ospedali Riuniti” di Foggia – ha preso ufficialmente il via.
Analisi del respiro per monitorare il metabolismo
Il progetto prevede il monitoraggio di 600 persone, suddivise equamente tra pazienti affetti da carcinoma polmonare e soggetti sani risultati negativi alle tecniche diagnostiche convenzionali. Per ciascuno di loro verrà analizzato il respiro grazie a un dispositivo brevettato, il Mistral Sampler, in grado di raccogliere i composti organici volatili (COV) presenti sia nell’aria espirata che nell’ambiente circostante. Questi composti – sostanze chimiche che si trasformano in gas o vapori a temperatura ambiente – possono fornire preziosi indizi sullo stato metabolico di un individuo. L’obiettivo dello studio è duplice: migliorare la diagnosi precoce dei tumori polmonari e valutare la correlazione tra la concentrazione di COV e lo stadio o l’aggressività della malattia.
Intelligenza artificiale al servizio della prevenzione
I dati raccolti verranno elaborati con l’ausilio di algoritmi di intelligenza artificiale e modelli statistici avanzati. L’analisi permetterà di identificare eventuali pattern tra i profili respiratori dei pazienti oncologici e quelli dei soggetti sani, con l’ambizione di creare un sistema predittivo efficace, non invasivo e accessibile. “Negli ultimi anni – spiega Isa Cafagna, vicepresidente e amministratore esecutivo di Predict – i progressi tecnologici ci hanno consentito di approfondire la comprensione dei composti organici volatili. Con Breath, vogliamo sviluppare strumenti di screening innovativi che cambino il paradigma della prevenzione oncologica. Allo stesso tempo, rafforziamo la sinergia tra pubblico e privato, elemento fondamentale per il progresso della ricerca medica”.
Il ruolo del Vito Fazzi
Nell’ospedale leccese, il progetto è coordinato dal direttore della Unità Operativa Complessa di Pneumologia, Salvatore Talamo, insieme alla dottoressa Annarita Gaballo. Il centro contribuirà con il reclutamento dei pazienti e la gestione dei test respiratori, svolgendo un ruolo chiave nella raccolta dei campioni e nella verifica della qualità dei dati.
Una nuova frontiera nella lotta ai tumori
Lo studio avrà una durata di sei mesi, ma le sue implicazioni potrebbero estendersi ben oltre. Se i risultati saranno positivi, Breath potrebbe gettare le basi per una nuova metodologia diagnostica, capace di anticipare l’insorgenza del tumore ai polmoni in modo semplice, veloce e non invasivo. Un respiro, dunque, potrebbe diventare la chiave per salvare vite. E il Salento, ancora una volta, si conferma terra di innovazione e ricerca all’avanguardia.
Last modified: Maggio 18, 2025