Lecce (martedì, 24 giugno 2025) —. L’Italia invecchia, si spopola e nel frattempo organizza conferenze. Non è uno sketch tragicomico, ma il riassunto perfetto di quanto accaduto a Roma, dove si è parlato – con toni seri e facce da sabato pomeriggio – di demografia, figli che non nascono, pensioni che svaniscono, giovani che evaporano e famiglie che, ormai, sembrano un miraggio da film in bianco e nero. Il tutto sotto il titolo speranzoso “Demografia, un patto tra generazioni”, e grazie a un sondaggio firmato Adnkronos Q&A.
di Valeria Russo
Cinquemila italiani digitali hanno risposto: il 75% è convinto che l’invecchiamento della popolazione sia un problema serio (gli altri, forse, non hanno nipoti che possano occuparsi di loro). Solo il 13% riesce a vedere nella longevità un’occasione. Un dato più vicino alla malinconia che all’ottimismo.
Alla domanda “Perché non si fanno più figli?”, il campionario delle ansie è prevedibile ma sempre efficace: il 43% ha paura del futuro, il 29% non ha lavoro stabile, il 22% semplicemente non ha soldi. Nessuno ha detto “perché i bambini urlano”, ma si può immaginare che fosse sottinteso.
Nel salone di Palazzo dell’Informazione si sono alternati ministri, viceministri, sottosegretari, europarlamentari, accademici e manager. Tutti concordi nel dire che c’è un problema. Marina Elvira Calderone, ministra del Lavoro, lo ha ribadito in videomessaggio: serve occupazione, serve conciliazione tra maternità e lavoro, serve un patto per le donne. Lodevole. Ma, come spesso accade, ciò che serve resta lì, in una frase ben costruita, mentre la realtà, fuori dalle finestre del palazzo, continua con i suoi turni da precariato e gli affitti da capogiro.
Maria Teresa Bellucci, viceministra, ha parlato di un welfare “integrato e non assistenziale”. Il sogno è quello di uno Stato che valorizza il volontariato, lo rende “spendibile” nel lavoro e nei concorsi. Il sogno, però, non sempre si traduce in busta paga. Claudio Durigon, sottosegretario, ha rilanciato con la previdenza complementare: il TFR, secondo lui, dovrebbe essere “culturalmente” orientato verso fondi integrativi. Un’idea che – nella sua forma più onirica – immagina giovani lavoratori così previdenti da pensare già alla pensione che forse non avranno mai.
Intanto, il 76% degli italiani crede che tra vent’anni starà peggio di oggi. L’87% teme che la pensione sarà un miraggio. Solo il 13% dorme sonni tranquilli. Un numero, a ben vedere, simile a chi crede ancora nel futuro del Paese.
C’è però un barlume di speranza nell’interesse crescente per l’educazione finanziaria: il 60% vorrebbe imparare a gestire meglio le proprie risorse. Magari a scuola, dove spesso si insegna ancora come si divide per due con la prova del nove, ma non come si apre un conto in banca.
Poi c’è la questione – enorme – dei caregiver: uno su quattro si prende cura di un familiare, ma solo il 6% riceve un qualche tipo di supporto dallo Stato. E appena il 2% dalle aziende. Una società che campa sempre più a lungo ma non si prende cura di chi si prende cura è una società che fa acqua, anche se i rubinetti dei convegni sono sempre aperti.
Al dibattito si sono aggiunti sindacalisti, professori, esponenti della Banca d’Italia e manager delle più svariate multinazionali. Tutti con una proposta, una visione, una slide. La “silver economy” è stata evocata più volte: la vecchiaia, ci dicono, può anche essere un’opportunità. Basta trovare il modo di venderla bene.
Il panel finale, dedicato alla natalità e al welfare aziendale, è sembrato un catalogo Ikea del futuro auspicabile: pediatri, consulenti del lavoro, dirigenti d’impresa, fondazioni, commissari alla ricostruzione (sì, anche loro) si sono alternati sul palco raccontando esperienze e buone pratiche. Con passione sincera, sia chiaro. Ma resta una domanda sospesa, forse l’unica veramente urgente: chi si prenderà cura dei bambini che non nascono, degli anziani che aumentano e dei genitori che fanno salti mortali senza rete?
Finché non troveremo una risposta, continueremo a organizzare convegni. E a sperare che almeno il prossimo abbia il buffet.
Last modified: Giugno 24, 2025